Spritz, l’onda arancione ha conquistato l’Italia

Manca qualche ora al pranzo? Siamo nel tardo pomeriggio? Allora è proprio l’ora dello Spritz, l’aperitivo prediletto dai veneziani che oggi è diventata una mania nazionale. Lo spritz si sta affermando come il cocktail più richiesto e bevuto nei bar di tutta Italia. Una allegra “onda arancione”  che mette d’accordo gli amanti del vino e quelli dei cocktail, collocandosi a metà strada per gusto e consistenza alcolica.

Dolce-amaro, agrumato e frizzante, anche un po’ salato, e tuttavia sufficientemente leggero, se ben preparato è un gradevole inizio serata per chi ha lo stomaco vuoto, e un dono divino nei pomeriggi di gran caldo.

Le origini dello Spritz risalgono all’occupazione Austro-Ungarica della Repubblica di Venezia. La leggenda vuole che le guarnigioni austriache di stanza nella Serenissima si svegliassero ogni mattino con i postumi delle sbronze di vini locali, al contrario dei veneti, che reggevano come delle damigiane.

Per i soldati dell’Impero, il vino era così forte da renderli intontiti fino a tarda mattinata; ma proprio quando cominciavano a riprendersi, scoccava l’ora, secondo il costume locale, di sorseggiare di nuovo, quindi nuovo stato di ebbrezza, che si dissipava solo verso le cinque, cioè, giusto giusto per l’Happy Hour.

Vista l’impossibilità di uscire dal circolo alcolico, e le continue cadute nel Canàl, i soldati dell’Impero cominciarono a “spritzen”, a spruzzare cioè il vinello locale con dell’acqua. Il risultato fu, per certi versi inaspettato, la bevanda che ne uscì era il mix perfetto per stare allegri in compagnia, senza far colare a picco la propria dignità!

Da allora la pratica dello spritz si è diffusa conquistando ovunque il cuore di giovani e non, anzi diventando il simbolo di amicizia, identità culturale, allegria, easy-living. Il tocco finale sullo spritz fu l’addizione di anidride carbonica che ne decretò la tipica consistenza frizzantina.

La ricetta originale dello Spritz, se cosi si può dire visto che stiamo parlando di un aperitivo dalle innumerevoli varianti, prevede 5 decimi di Prosecco, 3 di Aperol, Campari o Selec,  2 decimi di Seltz o acqua gasata e una scorzetta di arancia.

Francesca Pica

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